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Nuova Jeep Compass potrebbe avere il FireFly 1.3 Turbo in Brasile

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Jeep Compass stabilmento Melfi

Fiat Chrysler Automobiles (FCA) prevede di lanciare la sua prima auto connessa in Brasile e questa sarà la Jeep Compass nel 2021, secondo un noto giornalista brasiliano. Egli afferma anche che il SUV sarà il primo a debuttare con il motore FireFly 1.3 Turbo da 180 CV e 284 nm di coppia massima.

In base a quanto affermato dal gruppo automobilistico italo-americano, la sua prima auto connessa arriverà fra un paio di anni e disporrà di una piattaforma digitale per connettersi correttamente a Internet per navigare sui siti Web, fornire intrattenimento, effettuare pagamenti e molto altro ancora.

FireFly 1.3 Turbo FCA
FireFly 1.3 Turbo, il nuovo motore verrà impiegato sulla Jeep Compass di prossima generazione

Jeep Compass: la nuova generazione sarà la prima auto connessa ad arrivare in Brasile

Per attuare tutto questo, FCA ha stretto una partnership con Visa per creare assieme un sistema che permetterà ai clienti di Jeep e Fiat di effettuare acquisti direttamente dalla propria vettura. L’idea alla base è quella di fare pagamenti automatici di parcheggi, pedaggi, distributori di benzina e altro ancora.

Il gruppo automobilistico guidato da Mike Manley promette persino di aggiornare la piattaforma e i sistemi dell’auto online senza rivolgersi a un concessionario. Essendo un’auto connessa, la nuova Jeep Compass disporrà del Wi-Fi per connettere smartphone, tablet e notebook.

Il motore FireFly 1.3 Turbo dovrebbe essere abbinato a un cambio automatico a 9 velocità e alla trazione anteriore (con l’integrale disponibile forse come optional). L’introduzione del nuovo propulsore toglierà dalla gamma del SUV il Tigershark 2.0, che scomparirà anche dal Fiat Toro.

Su quest’ultimo verrà usata anche la versione più potente da 180 CV in sostituzione del Tigershark 2.4. Lo stesso powertrain verrà impiegato, inoltre, sul nuovo Jeep Renegade su cui dovrebbe sviluppare una potenza di 150 CV, abbinato a una trasmissione automatica a 6 marce e alla trazione anteriore.

Le versioni ibride plug-in, invece, dovrebbero riuscire ad erogare 190 CV di potenza sulle Jeep più piccole e 240 CV sulla nuova Jeep Compass mentre il motore diesel MultiJet II da 2 litri da 170 CV e 350 nm rimarrà l’unico a fornire tale coppia.

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Alfa Romeo: cosa aspettarci dal futuro?

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In tanti si domandano cosa accadrà in futuro in casa Alfa Romeo. La recente decisione di ridurre gli investimenti di Fiat Chrysler Automobiles nella celebre casa automobilistica del Biscione diminuendo il numero di modelli presenti nella gamma del marchio milanese ha destato non poche preoccupazione tra i fan e i simpatizzanti del popolare marchio automobilistico. Anche l’idea di puntare quasi solo su suv ha fatto storcere il naso a molti. L’idea che un brand con la storia e la tradizione di Alfa Romeo presenti una gamma di quasi soli suv non piace a tanti fan della vecchia guardia.

Quale futuro per Alfa Romeo? La domanda sorge spontanea

Dunque tutto questo apre varie ipotesi sul futuro di Alfa Romeo. Ci si chiede nei prossimi anni cosa ci si può spettare. Molto dipenderà dalla volontà della dirigenza di FCA che attualmente è impegnata nella trattativa di fusione con PSA. Se questa però dovesse andare a buon fine allora è probabile che qualcosa possa cambiare. PSA potrebbe mettere a disposizione le proprie tecnologie e piattaforme e magari in futuro il marchio del Biscione potrebbe tornare a vedere arricchita la propria gamma anche da modelli diversi dai Suv.

Un ruolo importante sulle sorti di Alfa Romeo lo avrà sicuramente il futuro amministratore delegato del nascente gruppo Carlos Tavares. Sarà lui l’uomo a cui toccherà rilanciare le sorti della famosa casa automobilistica italiana che nonostante la crisi in cui versa gode ancora di grande considerazione all’interno del mondo dei motori.

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Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300: un esemplare del 1971 in ottime condizioni è in vendita

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Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 vendita

Molti di voi sicuramente conosceranno l’Alfa Romeo Junior Zagato. Si tratta di un’auto costruita dalla casa automobilistica del Biscione dal 1969 al 1975.

In seguito alla chiusura della Carrozzeria Touring (31 dicembre 1966), Giuseppe Luraghi decise di avviare una collaborazione con la Carrozzeria Zagato con lo scopo di realizzare alcune auto sportive in piccola serie per ampliare l’offerta dello storico marchio di Arese su meccanica Giulia.

Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 vendita

Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300: acquistabile uno degli esemplari con motore a 4 cilindri in linea da 1.3 litri

Uno dei veicoli realizzati fu proprio l’Alfa Romeo Junior Zagato. Detto ciò, Classic Motors For Sale sta proponendo in vendita un esemplare in ottime condizioni (con numero di telaio AR1800762) dell’Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 del 1971 al prezzo di 65.900 euro.

La vettura in questione vanta una carrozzeria completamente nera mentre l’abitacolo dispone di sedili in pelle marrone e alcuni inserti sempre in marrone, oltre a un volante in legno.

Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 vendita
Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 interni

Purtroppo, l’annuncio di vendita rivela soltanto che sotto il cofano è presente un motore con cilindrata di 1290 cm³ ed è proprio l’unità utilizzata sugli esemplari prodotti fra il 1969 e il 1972 poiché quelli realizzati fra il 1972 e il 1975 montano un propulsore da 1570 cm³.

Dell’Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 vennero realizzati 1108 esemplari (1510 unità in totale di cui 402 erano 1600). Sia il propulsore che la meccanica di questa vettura provengono dalla GT Junior.

Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 vendita
Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 posteriore

A livello estetico troviamo dei fari anteriori ricoperti da una lastra di plexiglass che consente di ottimizzarne l’aerodinamica mentre sul retro ci sono dei fanali con luci rosse e indicatori di direzione presenti accanto (gli stessi della 1750 berlina).

Il propulsore da 1.3 litri è un 4 cilindri in linea alimentato con due carburatori doppio corpo tipo Weber 40 DCOE 28 mentre la distribuzione è con doppio albero a camme in testa e due valvole per cilindro. Questo riesce a sviluppare una potenza di 89 CV a 6000 giri/min ed è abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti e alla trazione posteriore.

L’Alfa Romeo GT Junior Zagato 1300 era capace di raggiungere una velocità massima di 175 km/h (mentre la versione più potente arrivava a 195 km/h). Per maggiori informazioni, vi consigliamo di dare un’occhiata all’annuncio di Classic Motors For Sale.

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Jeep investe in tecnologia nello stabilimento di Goiana

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Fiat Chrysler Automobiles produzione Goiana

Lo stabilimento Jeep di Goiana è la fabbrica di FCA più moderna al mondo. La più grande sfida del gruppo è quella di continuare ad innovare il sito brasiliano per restare al top in termini di modernità.

Pertanto il team di professionisti dell’azienda è impegnato nello sviluppo di nuovi progetti rivolti a innovazione e sostenibilità, senza però impattare sull’efficienza. Fiat Chrysler Automobiles afferma che attualmente lo stabilimento di Goiana produce 1000 auto al giorno in tre turni, 24 ore al giorno e sei giorni alla settimana e la produzione deve continuare in questo modo.

Fiat Chrysler Automobiles produzione Goiana
Stabilimento Jeep di Goiana

Jeep: la fabbrica di Goiana continuerà ad essere la più moderna al mondo di FCA

Pierluigi Astorino, direttore dello stabilimento, ha dichiarato che il lavoro è essenziale per continuare a modernizzare il sito di Goiana. Egli affermato: “La nostra sfida è rimanere all’avanguardia nel settore automobilistico e garantire il nostro sviluppo allo stesso ritmo di quello della tecnologia mondiale. Non si tratta solo di sviluppare automobili ma di promuovere la conoscenza delle persone. Ciò consentirà di creare progetti che permettono di trovare errori“.

Uno di questi progetti si chiama Precision. Per misurare la lunghezza delle parti di un veicolo, il lavoratore aveva bisogno di eseguire un test manuale. Egli doveva riportare gli spazi di ogni abbinamento annotandoli da qualche parte. Per questo i professionisti di Jeep hanno sviluppato un dispositivo che effettuato misurazioni e indica i centimetri.

FCA Goiana

In merito a ciò Renato Pereira, responsabile della qualità del processo nella fabbrica di Goiana, ha dichiarato: “Prima l’operatore effettuava la misurazione e doveva fare dei calcoli, sprecando del tempo prezioso. Ora le misure sono indicate dal dispositivo stesso e il risultato viene inviato al cloud“. Grazie a questo dispositivo è stato possibile ridurre del 30% in media il tempo di lavoro.

I professionisti hanno lavorato anche ad un altro progetto, creato pensando alla sostenibilità: l’eliminazione dei manuali di ogni vettura. Fino al 2018, ogni veicolo aveva 49 pagine dedicate, contenenti diverse informazioni che gli operatori compilavano manualmente (es. eventuali difformità presenti sul veicolo). Adesso, invece, ogni auto ha solo due pagine e l’obiettivo finale è quello di azzerare la quantità di carta utilizzata.

Jeep Goiana

Introdotto un nuovo sistema che permette di svolgere un lavoro di 50 fine settimana in soli tre ore

Paulo Couto, responsabile dell’area di assemblaggio dello stabilimento Jeep di Goiana, ha affermato: “L’aspettativa è di eliminare la quantità di carta da aprile/maggio del prossimo anno. Tutte le informazioni verranno inserite i un sistema sul computer. In questo modo pensiamo alla sostenibilità, riducendo la deforestazione e il consumo di acqua“.

Nell’area di sviluppo della carrozzeria sono stati implementati un sensore di misurazione della forza e una telecamera di ispezione su un’apposita apparecchiatura che permettono di inviare dati a un sistema così da lavorare sulla macchina prima che si verifichino eventuali problemi.

Mateus Marchioro, responsabile del reparto carrozzeria nella fabbrica brasiliana, ha detto: “I dati delle apparecchiature vengono immessi nel cloud e indicano quali specifici interventi di manutenzione devono essere eseguiti sull’apparecchiatura. Pertanto l’ispezione è stata ridotta a meno di tre ore anziché a 50 fine settimana“.

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Ferrari: “Ci siamo resi conto che non eravamo abbastanza bravi”

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Mattia Binotto

Durante i test invernali, la Ferrari era in cima a tutte le classifiche. Sembrava che alla fine Mercedes avesse davanti una difficile battaglia durante tutta la stagione per poter trionfare di nuovo. Ma le cose sono andate molto diversamente quando la stagione di Formula 1 ha preso il via con il Gran Premio d’Australia nello scorso mese di marzo. Questo, secondo il caposquadra Mattia Binotto, è stato un qualcosa di difficile e doloroso da accettare.

Binotto ammette il dramma del suo team quando ad inizio stagione hanno capito di non essere veloci come Mercedes

Binotto ha spiegato che dopo la prima settimana di test vi era la convinzione che la Ferrari fosse realmente la squadra da battere. Dopo gli aggiornamenti effettuati dalla Mercedes nella seconda settimana di test però le cose sono cambiate, la squadra tedesca è sembrata essere molto più vicina alla Ferrari e dunque qualche dubbio ha iniziato a insinuarsi nella testa di Binotto che però non poteva mai pensare che le cose sarebbero andate come sono andate nella prima metà della stagione.

L’Australia è stata una vera e propria doccia fredda per Mattia Binotto e il suo team che non si aspettavano una simile prestazione. Nonostante tutto il team principal del cavallino rampante si è detto orgoglioso per come la sua squadra abbia affrontato il resto della stagione. La Ferrari è riuscita in parte a recuperare il suo svantaggio dopo la pausa estiva e per qualche Gran Premio è anche sembrata essere la squadra da battere. Binotto ha detto che la seconda parte di stagione dimostra che il suo team ha una buona mentalità e che anche se non sono riusciti a colmare lo svantaggio con Mercedes ciò lo rende ottimista per la prossima stagione.

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Dodge Charger 1969: un progetto digitale che non stravolge l’aspetto originale

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Dodge Charger 1969 Abimelec Design

Il progetto digitale che vi proponiamo oggi riguarda una Dodge Charger del 1969 che potrebbe essere scambiata per un esemplare modificato da Mopar. In realtà, si tratta dell’ultimo progetto ideato da Abimelec Design che ha deciso di darci una sua visione della mitica muscle car degli anni 60/70.

A differenza di molti altri render del genere, che immaginano la vettura con design estremi, la Dodge Charger secondo Abimelec Arellano conserva lo spirito del modello originale.

Dodge Charger 1969 Abimelec Design
Dodge Charger del 1969 secondo Abimelec Design mantiene il design dell’originale muscle car

Dodge Charger: ecco l’ultimo progetto ideato dal famoso Abimelec Design

Le uniche modifiche degne di nota, visibili nei render, sono la particolare verniciatura riflettente e i terminali di scarico posizionati lateralmente. Sotto il cofano, anziché trovare l’originale motore Hemi V8, c’è il propulsore dell’ultima Challenger SRT Hellcat. Ciò significa che la vettura sviluppa una potenza di 707 CV.

Dal messaggio riportato nel post pubblicato su Instagram da Abimelec Design si legge: “Una delle auto che ho cercato di modificare per un po’ è la Charger di seconda generazione. Vedi, una Charger del ’69 non è come le altre muscle car che puoi modificare, dipingere e mettere qualunque cosa sotto il cofano con più libertà. Secondo me è una delle muscle car più grandi di tutti i tempi, lo è davvero, quindi merita uno sguardo naturale che le renda giustizia. Stavo sperimentando alcune nuove funzioni software (e spero di poterti mostrare il prodotto molto presto), quindi ho creato questa Charger del ’69 come sperimento, ho cercato di mantenerla semplice ma efficace: motore Hellcat sotto il cofano, cerchi più profondi come quelli usati dalla polizia, interni neri e una vernice grigia/verde per dare un tocco un po’ utilitario. Cosa ne pensi? Questo rende giustizia alla leggendaria Charger?“.

Il modello del 1969 portò con sé poche modifiche rispetto alla precedente generazione. Esternamente venne montata una nuova calandra che presentava un montante centrale, oltre all’implementazione di nuove luci posteriori longitudinali.

Assieme agli altri allestimenti venne aggiunto il nuovo Special Edition (SE) che comprendeva inserti in pelle sui sedili anteriori, modanature cromate, volante con corona in legno e cruscotto dotato di inserti in legno.

Dodge Charger 1969 Abimelec Design Dodge Charger 1969 Abimelec Design Dodge Charger 1969 Abimelec Design Dodge Charger 1969 Abimelec Design Dodge Charger 1969 Abimelec Design

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Alfa Romeo B-SUV: il nuovo entry level potrebbe essere prodotto a Melfi

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Il nuovo piano industriale di Alfa Romeo, annunciato in via ufficiale solo lo scorso mese di ottobre, prevede una riduzione degli investimenti previsti in passato per il marchio. Tra i piani dell’azienda ci sono i restyling di metà carriera di Giulia e Stelvio (con l’aggiornamento della gamma di motorizzazioni e l’introduzione delle versioni mild hybrid) e il debutto dell’Alfa Romeo Tonale, il C-SUV che sarà prodotto nello stabilimento di Pomigliano d’Arco.

Il Tonale debutterà nel corso del 2021 e sarà seguito dal lancio del quarto modello. Nel 2022, infatti, arriverà sul mercato il nuovo Alfa Romeo B-SUV, un progetto che, per ora, non ha ancora un nome definitivo e di cui la casa italiana non ha diffuso alcun dettaglio. In attesa di maggiori dettagli ufficiali, il nuovo B-SUV inizia a far parlare di sé a distanza di circa due anni dalla sua presentazione ufficiale.

Tra un anno le prime informazioni ufficiali sul nuovo B-SUV?

Alfa Romeo ha confermato ufficialmente l’avvio della produzione dell’Alfa Romeo Tonale a Pomigliano d’Arco con oltre un anno d’anticipo rispetto all’effettivo avvio dei lavori. Attualmente, lo stabilimento partenopeo è in fase di riorganizzazione in vista dell’avvio della produzione programmato per la seconda metà del 2020.

Tempistiche simili dovrebbero riguarda il nuovo Alfa Romeo B-SUV che, come il Tonale, nascerà su di una piattaforma a trazione anteriore già utilizzata dal gruppo FCA. Il nuovo entry level della gamma del marchio italiano potrebbe, quindi, entrare in fase di pre-produzione tra circa un anno, con la scelta definitiva dello stabilimento dove avverrà l’assemblaggio.

Alfa Romeo B-Suv render

Il nuovo entry level sarà prodotto nello stabilimento FCA di Melfi?

Per quanto riguarda la sede di produzione, ad oggi, la soluzione più probabile per il nuovo B-SUV di Alfa Romeo è rappresentata dallo stabilimento di produzione di Melfi, sede di assemblaggio dei crossover Jeep Renegade e Fiat 500X oltre che, a partire dal prossimo mese di febbraio, della Jeep Compass.

Melfi è uno degli impianti di produzione più importanti di FCA in Europa ed è al centro di un ambizioso piano di investimenti (supportato da agevolazioni statali e contributi regionali). Per colmare la sua capacità produttiva, il sito lucano potrebbe aver bisogno di un quarto modello come lasciato intendere da diverse fonti sindacali.

Scegliere di produzione il nuovo Alfa Romeo B-SUV nello stabilimento di Melfi appare, quindi, una soluzione più che fattibile per FCA che, anche nell’ottica della riduzione degli investimenti per Alfa Romeo, avrà la possibilità di realizzare un nuovo modello con un investimento tutto sommato contenuto.

Alfa Romeo B-SUV: per ora solo ipotesi

Le prime anticipazioni in merito al nuovo Alfa Romeo B-SUV risalgono al Salone di Ginevra 2019 dello scorso mese di marzo. A margine dell’evento, che ha segnato il debutto ufficiale del Tonale Concept da cui deriverà il Tonale “di serie”, Roberta Zerbi, sino allo scorso aprile responsabile dell’area EMEA di Alfa Romeo, confermò che il brand era al lavoro sul progetto di un nuovo entry level lasciando intendere che la soluzione ideale per sostituire la MiTo sarebbe stata quella di un crossover, progetto poi confermato dal piano industriale annunciato lo scorso ottobre.

Al momento, in ogni caso, FCA non ha ancora diffuso dettagli ufficiali in merito al comparto tecnico del nuovo B-SUV. Il progetto, in ogni caso, utilizzerà motorizzazioni ed architetture già disponibili all’interno del gruppo FCA e potrebbe essere uno dei primi modelli a beneficiare della fusione con PSA. Nell’ottica del contenimento dei costi e degli investimenti, elementi cardine del nuovo piano industriale di Alfa Romeo, difficilmente il nuovo B-SUV introdurrà sostanziali novità tecniche.

Le prime informazioni concrete in merito al nuovo Alfa Romeo B-SUV potrebbero arrivare nel corso del 2020. La casa italiana, infatti, potrebbe seguire la strada già seguita con il Tonale presentando una concept car in grado di ufficializzare il progetto con circa un paio d’anni d’anticipo rispetto al suo effettivo lancio commerciale.

A differenza del Tonale, che proverà a rilanciare il marchio italiano anche al di fuori dell’Europa (lo scorso novembre è stato confermato il debutto in Nord America) risultando così un modello chiave per l’espansione internazionale del brand, il nuovo B-SUV potrebbe avere un focus specifico sul mercato europeo dove questo tipo di veicoli sono sempre più importanti, soprattutto nel settore premium. Maggiori dettagli sul nuovo entry level di Alfa Romeo arriveranno nelle prossime settimane.

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Incidenti stradali notturni, numeri allarmanti

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Incidente d'auto

Gli incidenti mortali, che si verificano soprattutto durante le ore notturne, e in numero maggiore durante il weekend sembrano essere tornati alla ribalta in questi giorni. E non solo. Lo dice l’ASPAS che con un rapporto dichiara che soltanto ad ottobre e novembre si sono registrati circa 80 incidenti stradali molto gravi. Questi hanno pure causato 50 vittime e 166 feriti.

Sono chiaramente numeri molto preoccupanti che in ogni caso non sono diminuiti a dicembre. Anzi la tendenza sembra persino confermata. Il presidente di ASPAS, Giordano Biserni, ha infatti ricordato che nel 2001 i morti in relazione a questa tipologia di incidenti stradali furono 917 (tutti giovani o giovanissimi) aggiungendo che “a seguito di interventi efficaci messi in atto, a cominciare da patente a punti, campagne informative, leggi più severe, nel 2015 il dato era sceso a 300 vittime. Un valore alto ma in calo del 65%”. La situazione invece è tornata a crescere già a partire dal 2018.

Nel Nord Italia il dato più preoccupante

Per quanto riguarda gli ultimi due mesi, il numero maggiore di incidenti gravi si è registrato nel Nord Italia mentre c’è un dato che accomuna il fenomeno in ogni zona del nostro Paese. Parliamo dell’età dei conducenti, visto che in tutti i casi di incidente c’è almeno un automobilista che possiede meno di quarant’anni ad essere coinvolto.

I dati dovrebbero anche consentire la riattivazione dell’Osservatorio sulle stragi del sabato sera, sospeso ormai dal 2015 quando appunto i dati risultavano particolarmente incoraggianti. Le cause del nuovo aumento di questo triste fenomeno vengono tracciate ancora una volta dallo stesso Biserni di ASPAS. “Più volte abbiamo segnalato una persistente carestia di etilometri. Tuttavia deve essere riconosciuto quanto realizzato dal Ministero dei Trasporti con un numero crescente di banchi prova per le revisioni annuali e la maggiore disponibilità di personale dedicato. Tuttavia deve essere affrontata anche la carenza di pattuglie, soprattutto sulle strade provinciali e statali che sono quelle dove il tasso di mortalità è sensibilmente più alto”.

Biserni ha quindi concluso indicando una persistente carenza di campagne utili a scongiurare l’abuso di alcol e l’uso delle droghe alla guida. Un ulteriore problema centrale secondo ASPAS è quello legato all’utilizzo dello smartphone durante la guida.

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Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce del 1960 presto all’asta

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Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce 1960 asta

L’Alfa Romeo Giulietta Spider è il frutto di un’idea dell’importatore statunitense Max Hoffman che chiese ai vertici del Biscione di realizzare una versione spider della Giulietta Sprint. In seguito alla realizzazione, l’importatore di auto Alfa Romeo si impegnò ad acquistare 2500 esemplari da proporre sul mercato nordamericano.

Abbiamo di fronte una vettura prodotta dalla casa automobilistica milanese dal 1955 al 1962. Un esemplare del 1960 dell’Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce verrà proposta all’asta da RM Sotheby’s durante un evento che si terrà in Arizona il 16-17 gennaio 2020.

Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce 1960 asta
Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce motore a 4 cilindri in linea

Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce: RM Sotheby’s metterà in vendita uno dei soli 1203 esemplari prodotti

Secondo quanto riportato dalla descrizione dell’annuncio, la vettura è stata restaurata nel suo colore originale Grigio Grafite abbinato a degli interni in pelle rossa e inoltre il restauro è documentato con ricevute e fatture dettagliate.

La versione Sprint venne affiancata dalle versioni berlina e spider, quest’ultima disegnata da Pininfarina e costruita su un interasse leggermente più corto. Il successo della Giulietta sorprese anche la stessa Alfa Romeo per via della combinazione di motore prestante, guidabilità, telaio reattivo e freni eccellenti.

Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce 1960 asta
Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni

Dell’Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce vennero costruiti appena 1203 esemplari, quindi si tratta sicuramente di un veicolo non molto popolare. I documenti forniti assieme al veicolo riportano che il restauro di questa Spider Veloce è stato completato il 4 marzo del 1960 e fu ordinata dall’azienda con una carrozzeria in Grigio Grafite e interni in pelle rossa, proprio come potete vedere nelle foto.

La vettura venne consegnata e venduta come nuova da Hoffman Motor Car Company di New York il 23 marzo del 1960. Anche se si sa poco della sua storia successiva, l’Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce proposta da RM Sotheby’s è stata completamente restaurata.

Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce 1960 asta
Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce laterale

A livello meccanico, il motore, la trasmissione, il generatore e la parte posteriore sono stati ricostruiti. A livello estetico, invece, l’auto è stata rifinita con il suo colore originale e il rivestimento cromato è stato sostituito. Sia l’esterno che gli interni di quest’auto sono in condizioni quasi immacolate.

Sotto il cofano troviamo un motore a 4 cilindri in linea da 1290 cm³ di cilindrata capace di sviluppare una potenza di 80 CV. Tale propulsore permetteva all’Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce disegnata da Pininfarina di raggiungere una velocità massima di 165 km/h e di scattare da 0 a 100 km/h in 11,33 secondi.

Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce interni

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Ecco autonomia e dettagli sulla prossima Jeep Renegade PHEV

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Sebbene manchino ancora circa 6 mesi per la data di debutto, la nuova Jeep Renegade plug-in hybrid continua ad alimentare interessanti discussioni. La Renegade, come ormai è noto, rappresenta uno dei modelli più apprezzati del Gruppo FCA e ora si appresta a inserirsi nel mercato delle vetture ibride. Ad inizio 2020 infatti arriverà una versione PHEV che dovrebbe avere dalla sua parte un prezzo abbastanza concorrenziale, in grado di riuscire a sbaragliare la concorrenza.

Svelate le prime caratteristiche

Tuttavia cominciano a trapelare le prime caratteristiche, a cominciare dal powertrain che sarà utilizzato e dall’indispensabile valore relativo all’autonomia della nuova vettura ibrida di Jeep. La batteria della nuova Jeep Renegade PHEV pare sia in grado di garantire alla vettura un’autonomia in elettrico di circa 50 chilometri, sebbene non debbano essere suberati i 130 km/h di velocità. La stessa batteria sarà alloggiata centralmente; tuttavia sembra che il peso non risentirà dell’introduzione di questo elemento e nemmeno gli spazi interni.

Il bagagliaio pare subirà una diminuzione della capacità di carico quantificabile in 15 litri mentre alla bilancia non dovrebbero risultare più di 120 chilogrammi in più rispetto alla Renegade convenzionale. La motorizzazione affiancata al propulsore elettrico sarà il 4 cilindri da 1.3 litri a benzina da 177 cavalli, proposto in abbinamento col cambio automatico a sei marce che sostituirà quello a 9 rapporti. L’unità elettrica permetterà alla Jeep Renegade PHEV di raggiungere complessivamente una potenza di 237 cavalli.

Trazione integrale grazie all’elettrico

La Renegade beneficerà anche della trazione integrale visto che il tradizionale propulsore termico lavorerà sull’asse anteriore mentre quello elettrico su quello posteriore. Di conseguenza la modalità ibrida agirà su tutto quanto il sistema. Le performance, in questo modo, potranno essere quantificate in 7 secondi per quanto riguarda il tempo necessario per lo scatto da 0 a 100 km/h.

Questa variante ibrida della Jeep Renegade dovrebbe anche fornire ottimi valori di guida in off-road, grazie anche agli ottimi valori di coppia configurabili con la motorizzazione elettrica.

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Sebastian Vettel, uno sguardo al carattere e un voto alla stagione

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Sebastian Vettel

Il 2019 di Sebastian Vettel non sarà uno di quegli anni da ricordare. Il tedesco della Ferrari porta a casa una vittoria singola e due sole pole position, terminando una stagione che in Spagna durante i test invernali sembrava poter essere di tutt’altro spessore rispetto a quanto visto al termine. La quinta piazza nel mondiale piloti è un colpo al cuore, un dato che eguaglia il risultato medesimo risalente al 2014 quando Vettel militava in Red Bull. Come nel 2014, anche quest’anno Vettel ha terminato il campionato alle spalle del suo compagno di squadra. In questo caso un giovane Charles Leclerc, al suo primo anno in Ferrari.

Sebastian Vettel

In questi cinque anni a Maranello, Sebastian Vettel è apparso più volte non in grado di mantenere le giuste dosi di concentrazione o quella freddezza tipica del campione. Non dimentichiamo episodi come il testacoda in Bahrain o un tamponamento evitabile nei confronti di Verstappen a Silverstone.

C’è la consapevolezza di dover fare molto meglio

Di queste situazioni Vettel ne ha parlato con gli svizzeri di Blick, all’interno di una corposa intervista. Per quanto riguarda il suo carattere ha affermato che convive serenamente con i suoi stati d’animo. Il tedesco ha infatti ribadito che l’emotività che lo caratterizza non dovrebbe essere inteso come uno svantaggio “ognuno è come è; se a volte sono emotivo è perché fa parte della mia persona. Adoro correre in Formula 1”.

Vettel e Leclerc
Vettel e Leclerc

Tuttavia lo stesso Vettel è cosciente del fatto che in alcuni casi la freddezza potrebbe risultare ovviamente necessaria. “A volte mi aiuterebbe essere meno emotivo, ma forse mi divertirei anche meno” ha proseguito il tedesco. Per Vettel il 2019 non è stato l’anno “che tutti speravamo”. Se nella prima parte della stagione la Ferrari soffriva molto, al ritorno dalla pausa estiva si sono presentate alcune occasioni andate comunque perse. “Quanto visto quest’anno non mi pone al di fuori della lotta dopo tutti questi anni” senza rimpiangere infatti quel contratto che nel 2015 lo avrebbe portato nella Scuderia del Cavallino. “Fino ad oggi sono stati anni di grande esperienza in un team grandissimo, sono grato di questo. Ma speriamo non servano ulteriori cinque anni per raggiungere il successo”.

Quindi provando a fissare un’analisi della stagione appena conclusa il tedesco ha ovviamente affermato che non si è trattato di un percorso perfetto. “Non sono assolutamente soddisfatto, bisognerà migliorarsi. Ma sono consapevole che contro Charles non sarà facile nemmeno nel 2020”.

Spazio ai voti

Sempre all’interno della medesima intervista rilasciata a Blick, Vettel ha provato a fornire una votazione in grado di riassumere questa sua stagione. “Non posso meritare un voto che va dall’otto a salire. Un cinque forse sarebbe troppo poco, quindi andrei sul sei o sette. Ma c’è da fare attenzione perché alla prima occasione queste cose possono esserti rinfacciate!”.

Se in queste settimane sono stati diversi quelli che lo hanno criticato apertamente, a cominciare da Webber e Irvine, il tedesco non prova alcun rancore nei confronti dei suoi colleghi. Vettel ha infatti detto che tutti hanno la propria opinione, anche se “non è un bene giudicare frettolosamente, senza conoscere minimamente il background”.

Sebastian Vettel

Nel frattempo Vettel, a luglio, ha compiuto 32 anni che comunque non sembrano fare paura in termini di performance future. “Fino a quando sarà competitivo, non mi occuperò della mia età. Lewis ha due anni in più di me. Le cose possono cambiare rapidamente visto che bastano tre interessanti gare per fare cambiare l’opinione. È chiaro che sto anche pensando a cosa farò dopo la Formula 1, dopo dodici anni trascorsi in pista. Per il 2020 mi piacerebbe vincere il titolo mondiale con la Ferrari”.

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Camilleri smorza le critiche sul management nei confronti di Binotto

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Camilleri Binotto

Non sono mancate occasioni nel corso di questo campionato di Formula 1 per criticare la Ferrari, soprattutto se guardiamo ai sospetti posti in essere da alcuni team rivali in merito alla presunta irregolarità della power unit Made in Maranello. In tanti quindi si sono chiesti perché fosse mancato un intervento di difesa proveniente dai piani alti della Scuderia. È evidente che Louis Camilleri, AD di Ferrari, e il presidente John Elkann non hanno diffuso pubbliche dichiarazioni durante il corso del Campionato Mondiale di Formula 1 2019. Entrambi, volendo essere sinceri, sono anche apparsi raramente nel paddock. Questi elementi hanno quindi alimentato le voci di un possibile allontanamento di Mattia Binotto dal management Ferrari. Per molti il team principal è stato lasciato da solo.

Voci che Camilleri ha prontamente smentito

Louis Camilleri quindi, durante il tradizionale incontro con la stampa a fine campionato, ha respinto le accuse rivolte all’intero management Ferrari. Per Camilleri la critica confezionata dall’opinione pubblica “è assolutamente onesta, ma parliamo tra noi ogni giorno. Quindi Mattia non è da solo e sa bene che ha il mio completo sostegno. Non ho nulla da difendere, il fatto è che Mattia ha avuto questo ruolo in una situazione difficile quanto imprevista”.

Louis Camilleri
Louis Camilleri

L’AD della Ferrari ha quindi colto l’occasione per tracciare un bilancio di quanto messo in atto nei mesi successivi alla sua nomina. “La priorità è stata quella di far andare avanti bene l’azienda, in modo da generare profitti. La mia priorità numero uno è stata proprio questa. La seconda invece è stata quella di fornire alla Ferrari di Formula 1 le persone giuste. Mattia è l’uomo giusto, ha tutto il supporto umano disponibile e quello di leadership. Senza dimenticare il sostegno finanziario che non sempre c’è stato”.

In conclusione Louis Camilleri ha anche indicato il motivo per il quale ha scelto Binotto come punto di riferimento del team in Formula 1. L’AD ammette che probabilmente avrebbe potuto essere più presente ma dice anche di credere nelle deleghe e nell’affidamento delle responsabilità. “Non credo che Mattia si sia sentito solo. Potreste chiederlo a lui ma sa molto bene che può contare sempre su di me”.

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Fiat e Jeep: ecco come sono andate le vendite in Brasile nella prima metà di dicembre

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Fiat Argo 2019

Nelle scorse ore sono stati resi noti i risultati di vendita delle auto in Brasile nella prima metà del mese di dicembre del 2019. Numerosi modelli di Fiat e Jeep sono presenti nella top 20 delle auto più vendute in Brasile nei primi 15 giorni di dicembre. Il miglior risultato lo ha conseguito Fiat Argo che con 4.439 immatricolazioni si è piazzata al terzo posto assoluto della classifica.

Al secondo posto tra le auto di Fiat e Jeep ad aver venduto più vetture in Brasile a dicembre troviamo Jeep Renegade che si piazza al decimo posto della classifica generale con esattamente 3.005 immatricolazioni.

Numerosi modelli di Fiat e Jeep sono presenti nella top 20 delle auto più vendute in Brasile nei primi 15 giorni di dicembre

Al terzo posto tra le auto di Fiat e Jeep che sono riuscite ad entrare nella top 20 delle auto più vendute in Brasile nella prima metà del mese di dicembre troviamo Jeep Compass. La vettura di Jeep con 2.747 unità si piazza all’undicesimo posto subito alle spalle di Renegade. Al quarto posto tra le auto di FCA più vendute in Brasile troviamo Fiat Mobi alla quindicesima posizione con 2.466 immatricolazioni.

Mobi è anche l’ultima auto di FCA presente nella top 20 del Brasile. Ancora una volta dunque le auto di Fiat e Jeep ben si comportano nel più importante mercato auto dell’America Latina. Si spera ovviamente che a fine mese si possano festeggiare risultati ancora migliori.

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Fusione FCA-PSA: la firma del memorandum d’intesa arriverà tra pochi giorni

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Oramai ci siamo. L’accordo definitivo in merito alla fusione tra FCA e PSA è sempre più vicino. Le ultime indiscrezioni di queste ore, infatti, confermano che la firma del memorandum d’intesa, l’accordo che darà il via ufficiale e definitivo al processo di fusione tra le due aziende, arriverà questa settimana. Precisamente, la data da segnare sul calendario è quella di mercoledì 18 dicembre, probabilmente nelle ore serali. 

In queste ore, l’accordo imminente tra FCA e PSA è stato confermato da diverse fonti. Le due aziende sono ad un passo dal completamento dei lavori che porteranno alla stesura del memorandum d’intesa vincolante e alla fusione vera e propria. Come già stato anticipato sia da FCA che da PSA, l’accordo vincolante arriverà entro la fine dell’anno in corso, permettendo così a quello che sarà il nuovo gruppo di iniziare il 2020 su solide basi.

FCA-PSA: sta per nascere il quarto costruttore al mondo per unità vendute

La fusione tra FCA e PSA sarà paritetica (50% FCA e 50% PSA) e la nuova società avrà sede in Olanda. Come noto, Carlos Tavares,attuale CEO di PSA, sarà il nuovo amministratore delegato del gruppo mentre John Elkann ricoprirà il ruolo di presidente. La fusione dei due gruppi porterà alla nascita del quarto costruttore del settore automotive con quasi 9 milioni di unità vendute all’anno e con la possibilità di poter sfruttare sinergie annuali per 3,7 miliardi di Euro.

Secondo le indiscrezioni di queste ore, al momento gli ultimi nodi da scogliere prima della firma sul memorandum d’intesa sarebbero tre. In particolare, sul tavolo delle trattative c’è la governance a lungo termine, con PSA che vorrebbe le garanzie per poter controllare il CdA anche in futuro, l’uscita di scena graduale e completa di DongFeng, azienda cinese che controlla una quota significativa di PSA, e le possibili difficoltà economiche di FCA che deve fare i conti, tra le altre cose, con possibili sanzioni da parte del Fisco italiano e con una denuncia da parte di General Motors.

Nel corso delle prossime ore, tutte le questioni dovrebbero risolversi e la firma sul memorandum d’intesa dovrebbe arrivare. Appuntamento a mercoledì 18 dicembre per maggiori dettagli sulla questione.

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Fiat 500e 2021: tre prototipi catturati in diverse foto spia

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Fiat 500e 2021 prototipi foto spia

Come sicuramente già saprete, Fiat ha grandi progetti per l’Europa a partire dal 2020. Il Salone di Ginevra sarà il luogo in cui presenterà ufficialmente la nuova Fiat 500e, descritta come “la dolce vita in un’auto elettrica” dal direttore marketing Olivier Francois.

Detto ciò, tre prototipi della nuova elettrica sono stati immortalati in alcune foto spia durante una fase di test in Germania. Anche se i veicoli sono stati mostrati con un completo camuffamento, è possibile già scorgere le differenze che la nuova generazione porterà rispetto al modello uscente.

Fiat 500e 2021 prototipi foto spia
Fiat 500e 2021, previsti diversi aggiornamenti esterni

Fiat 500e 2021: ecco le prime foto spia della nuova generazione dell’elettrica

Innanzitutto, i paraurti anteriore e posteriore sembrano nascondere alcune modifiche e inoltre la porta di ricarica è stata posizionata in corrispondenza del tappo del serbatoio carburante presente sui modelli con motori TwinAir da 0.9 litri e Fire da 1.2 litri.

Nelle immagini è possibile vedere anche il radiatore. Ciò che però ha catturato la nostra attenzione è l’abitacolo. In fondo alla plancia centrale troviamo un selettore di marcia rotante in stile Jaguar con alcuni pulsanti posizionati attorno.

Fiat 500e 2021 prototipi foto spia

Fra questi ultimi abbiamo due tasti chiamati 4WD High e 4WD Auto, il che suggerisce che la nuova Fiat 500e potrebbe proporre un sistema a trazione integrale e una configurazione a doppio motore. Il quadro strumenti, il sistema di infotainment e il volante differiscono anche dalle attuali generazioni di 500 e 500e.

La produzione della nuova city car completamente elettrica dovrebbe iniziare nel 2020 presso lo stabilimento di Mirafiori. La casa automobilistica torinese prevede di costruire fino a 80.000 esemplari all’anno per soddisfare la domanda.

Fiat 500e 2021 prototipi foto spia

Fiat Chrysler Automobiles ha annunciato anche un investimento di 5,4 miliardi di dollari nella produzione di veicoli elettrici nel Michigan, il che significa che la 500e potrebbe ritornare negli Stati Uniti in occasione del lancio del model year 2021.

Assieme alla 500 riprogettata, lo storico marchio di Torino prevede di lanciare anche un altro modello chiamato Fiat 500 Giardiniera, oltre alla Panda che subirà una riprogettazione dall’alto verso il basso.

Pure la 500X dovrebbe essere ridisegnata mentre la Tipo potrebbe essere sostituita da un crossover. Non ci resta che attendere i prossimi giorni per scoprire ulteriori informazioni in merito.

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Alfa Romeo: a novembre vendite in crescita del +2,3% in Europa ma il parziale annuo è ancora negativo

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I dati di vendita di novembre legati al mercato europeo confermano una leggera crescita per il marchio Alfa Romeo che, dopo un 2019 fortemente negativo, sembra aver trovato un suo equilibrio registrando il terzo mese consecutivo con immatricolazioni in crescita rispetto allo scorso anno. C’è da dire, in ogni caso, che, a differenza di quanto registrato a settembre (+26%) e ottobre (+11%), i risultati ottenuti a novembre in Europa da Alfa Romeo mostrano una crescita solo marginale ed inferiore alla media del mercato europeo che a novembre ha fatto registrare un buon +4.9%.

Nel corso del mese di novembre appena terminato, infatti, Alfa Romeo ha registrato un totale di 4,065 unità vendute con un miglioramento di poche decine di unità rispetto ai dati raccolti nel novembre dello scorso anno. La crescita percentuale di Alfa Romeo in Europa a novembre è pari al +2.3%. Per il marchio italiano, inoltre, si registra una quota di mercato pari allo 0.3%, in linea con il novembre dello scorso anno. Da segnalare, in ogni caso, che nel novembre del 2018 il marchio italiano vendeva quasi il doppio (circa 7.500 unità) rispetto a quanto registrato nel novembre del 2019.

Per il marchio italiano, inoltre, il dato parziale relativo al 2019 continua ad essere negativo. Tra gennaio e novembre, infatti, Alfa Romeo ha venduto 49,733 unità in Europa con un calo del 36.9% rispetto ai dati registrati lo scorso anno e con una quota di mercato che passa dallo 0.5% allo 0.3%. Da notare che Alfa Romeo continua ad essere il marchio con il peggior risultato percentuale in Europa in questo 2019.

Il 2019 dovrebbe chiudersi per Alfa Romeo con meno di 55 mila unità vendute in Europa, un risultato inferiore di quasi 30 mila unità rispetto ai dati raccolti nel corso del 2018. Per i dati completi relativi all’anno in corso sarà necessario attendere la metà del prossimo mese di gennaio. Ricordiamo, inoltre, che il 2020 dovrebbe seguire una linea molto simile al 2019 per il marchio italiano.

Alfa Romeo, infatti, non ha sostanziali novità in arrivo e le nuove Giulia e Stelvio MY 2020, in concessionaria da inizio anno, dovrebbero compensare l’ulteriore calo di vendite della Giulietta, oramai prossima all’uscita dalla produzione nel corso dei prossimi mesi. Per ulteriori novità sarà necessario attendere il 2021 con il debutto del Tonale ed i restyling di metà carriera di Giulia e Stelvio. Solo nel 2022 arriverà l’ancora inedito e misterioso Alfa Romeo B-SUV, nuovo entry level della gamma.

Vendite Alfa Romeo in Europa: Italia primo mercato, poi Germania e Spagna

Per quanto riguarda i singoli mercati continentali, segnaliamo come a novembre Alfa Romeo abbia venduto 2.037 unità in Italia (+9.9%). In sostanza, il mercato del nostro Paese vale circa la metà delle vendite complessive del marchio in Europa. Questo dato si riflette nel parziale annuo con un totale di 23.858 unità vendute ed un calo del 42% rispetto allo scorso anno.

Il secondo mercato europeo di Alfa Romeo è la Germania dove a novembre si registra un ottimo +40% con un totale di 410 unità vendute. Da inizio anno, la casa italiana ha venduto 3865 unità in Germania registrando un calo più contenuto (-25%) rispetto a quello evidenziato in altri Paesi. Dopo il mercato tedesco, tra i principali mercati di Alfa Romeo c’è la Spagna con 3600 unità vendute ed un calo percentuale del 18% rispetto ai risultati ottenuti nel corso del 2019.

Segnaliamo come sia in Germania che in Spagna a spingere le vendite del marchio italiano è l’Alfa Romeo Stelvio. Il SUV della casa italiana, infatti, compre il 52% delle vendite di Alfa in Germania e ben il 72% delle vendite in Spagna confermandosi come il punto di riferimento dell’intero marchio. In Italia, invece, l’incidenza delle vendite di Stelvio è leggermente più bassa (46%).

Tra i principali mercato europei segnaliamo le 3.380 unità vendute da inizio anno in Francia, dove il marchio italiano fa registrare un vero e proprio crollo delle consegne (-57% e oltre 4 mila unità vendute in meno su base annua). Dati negativi arrivano anche dal Regno Unito (3211 unità vendute ed un calo percentuale del 17%) e dalla vicina Svizzera (2667 unità vendute ed un calo del -22%).

Da segnalare anche le 682 unità vendute nei Paesi Bassi, un dato che comporta un calo del 50% rispetto ai risultati ottenuti nel 2018 da Alfa Romeo, le 1.355 unità vendute in Austria, dove si registra un calo del 33% rispetto ai dati dello stesso periodo dello scorso anno, e le 536 unità in Portogallo, con un calo del 49%.

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Maserati Quattroporte: trascorsi 40 anni dalla presentazione a Sandro Pertini

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Maserati Quattroporte III generazione

Maserati è da sempre conosciuta per le sue vetture che riescono a distinguersi per eleganza, prestazioni ed esclusività. Le varie generazioni della Maserati Quattroporte sono un esempio in quanto sono state le vetture ufficiali della presidenza della Repubblica.

Il 14 dicembre del 1979, la Maserati Quattroporte di terza generazione, nelle versioni con cambio automatico e manuale, venne presentata a Sandro Pertini, allora Presidente della Repubblica italiana. Durante la cerimonia tenutasi a Roma al Quirinale, erano presenti Antonio Bisaglia – Ministro dell’Industria e del Commercio – e Alejandro de Tomaso – allora amministratore delegato della casa automobilistica modenese.

Maserati Quattroporte III generazione
Maserati Quattroporte III generazione Royale tre quarti posteriore

Maserati Quattroporte: l’auto più apprezzata dai Presidenti della Repubblica italiana

La Maserati Quattroporte III generazione, disegnata da Giorgetto Giugiaro, fu la prima vettura completamente nuova sviluppata durante il periodo della gestione di de Tomaso (1976-1993) e prende ispirazione nelle linee della prima versione della Quattroporte del 1963, anche se aveva dei tratti meno sportivi e più formali.

Gli interni della Quattroporte di terza generazione erano particolarmente ricercati e soprattutto lussuosi. Sotto il cofano venne implementato un motore V8 disponibile in due varianti: da 4.2 litri con potenza di 255 CV e 4.9 litri con potenza di 280 CV. Grazie a questo propulsore, la vettura era in grado di raggiungere una velocità massima di 220 km/h. In totale vennero costruiti 2145 esemplari dal 1979 al 1990.

Maserati Quattroporte III generazione
Maserati Quattroporte III generazione Royale interni

Nel 1976, Maserati decise di presentare una particolare versione della Maserati Quattroporte chiamata Royale. Si tratta di un restyling dotato di interni rivisitati e caratterizzati da sedili in morbida pelle con ampio utilizzo di radica per la plancia e i pannelli delle portiere. Presente anche un radio telefono nel vano porta oggetti (tra i sedili anteriori e il tavolino ribaltabile a scomparsa delle porte posteriori).

La speciale Maserati Quattroporte Royale disponeva di un powertrain V8 da 4.9 litri con potenza di 300 CV e inoltre venne proposta in soli 51 esemplari. Nel 1972, la Segreteria Generale della presidenza della Repubblica chiese al Tridente di realizzare una Quattroporte blindata per il Presidente della Repubblica italiana.

Maserati Quattroporte III generazione

Gli interni di questa vettura presentavano varie chicche interessanti come il porta pipa

Sandro Pertini ricevette dalla casa automobilistica modenese nel 1973 una Quattroporte nella colorazione Dark Acquamarine con interni in velluto beige che venne utilizzata abitualmente in occasione di impegni istituzionali.

Una delle caratteristiche più interessanti proposte dall’auto era all’ampio portacenere con porta pipa al centro dei sedili posteriori. Tale implementazione venne fatta in seguito alla richiesta espressa del presidente. Presenti anche un mobile bar, un impianto telefonico e un interfono per parlare con l’esterno della vettura.

Maserati Quattroporte III generazione

L’abitacolo della speciale Maserati Quattroporte era completamente blindato e antiproiettile grazie all’utilizzo di una lamiera al manganese ad alta resistenza. Anche i vetri erano blindati con uno spessore da 31 mm e realizzati in policarbonato con 4 vetri azionabili elettricamente. Sopra i sedili posteriori c’era un tetto apribile elettricamente che permetteva al presidente di viaggiare in piedi e salutare la folla. Disponibile anche un’apposita maniglia di appiglio installata sullo schienale del sedile anteriore destro per rendere la posizione più sicura e confortevole.

Sandro Pertini utilizzò la Quattroporte di terza generazione per visitare lo stabilimento Ferrari di Maranello il 23 maggio del 1983. Secondo il cerimoniale, una volta che l’auto giunse all’interno della fabbrica del cavallino rampante, Enzo Ferrari non si avvicinò ma rimase immobile a una decina di metri dalla vettura per via dell’antica rivalità cittadina fra i due brand.

Maserati Quattroporte III generazione

Negli anni ‘80 altri personaggi famosi scelsero la Maserati Quattroporte III generazione come ad esempio il cantante lirico Luciano Pavarotti. Nonostante siano passati diversi anni, ancora oggi l’auto è quella ufficiale della presidenza della Repubblica.

L’attuale Presidente Sergio Mattarella ha utilizzato la Quattroporte di sesta generazione il 2 giugno scorso in occasione della Festa della Repubblica. Si tratta di un esemplare rivestito nella colorazione Blu Istituzionale realizzato appositamente dal Tridente.

Maserati Quattroporte VI Generazione

Maserati Quattroporte III generazione Maserati Quattroporte III generazione

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FCA: nuovo calo di vendite a novembre in Europa, pesano i dati negativi di Jeep

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Continua il periodo difficile di FCA in Europa. Nel corso del mese di novembre appena terminato, infatti, il gruppo ha registrato un nuovo calo di vendite mettendo in evidenza, ancora una volta, un risultato mensile inferiore rispetto al dato percentuale fatto registrare dal mercato europeo (in crescita del +4.9% a novembre).

Nel corso dell’undicesimo mese dell’anno, FCA ha distribuito un totale di 67,739 unità in Europa facendo registrare un calo percentuale dell’1.6%. Per il gruppo, inoltre, si registra un calo della quota di mercato che passa dal 5.9% del novembre dello scorso anno al 5.6% registrato nel mese scorso.

Nel parziale annuo, ovvero nel periodo compreso tra gennaio e novembre, FCA si ferma a 877 mila unità vendute evidenziando un netto calo rispetto alle 960 mila unità vendute registrate nello stesso periodo dello scorso anno. Per FCA si tratta di un calo percentuale dell’8.7%. La quota di mercato di FCA passa da 6.6% a 6%.

Considerando i dati di novembre, nel 2019 il gruppo FCA è il settimo gruppo in Europa alle spalle di Volkswagen, PSA, Renault, Hyundai, BMW, Daimler e Ford. Tra questi gruppi, inoltre, FCA è anche quello che fa registrare il calo percentuale maggiore confermando la situazione abbastanza negativa dell’azienda.

Da notare, in ogni caso, che le vendite globali di FCA e PSA (oramai ad un passo dalla fusione ufficiale) arrivano a quasi 3.2 milioni di unità in Europa nel corso del 2019, un dato che si avvicina di molto ai risultati ottenuti dal gruppo Volkswagen, attuale leader del mercato europeo, che nel 2019 ha venduto poco più di 3.5 milioni di unità.

Vediamo ora come stanno andando le vendite dei singoli brand di FCA:

A novembre crescono (poco) Fiat e Alfa Romeo ma calano Jeep e Lancia

A guidare le vendite del gruppo FCA è, come sempre, il marchio Fiat che, dopo mesi negativi, fa segnare un primo segnale di crescita in Europa a novembre. Il mese per il brand torinese si chiude con 47 mila unità vendute ed una crescita percentuale del +3.1%. Nel parziale annuo, inoltre, Fiat si porta a 610 mila unità vendute con un calo del 9.7% rispetto ai dati raccolti lo scorso anno.

A pesare sui risultati negativi di novembre in casa FCA sono le performance di Jeep. Il brand americano si ferma a poco più di 11 mila unità vendute a novembre in Europa registrando un calo del 15.8%. Nel parziale annuo, inoltre, Jeep fa segnare 155 mila unità vendute con un calo percentuale dello 0.3% rispetto ai dati raccolti lo scorso anno.

jeep renegade

Da segnalare, inoltre, anche le 4.325 unità vendute di Lancia a novembre (-3.5%). Per il marchio italiano, le vendite del 2019 arrivano a quasi 55 mila unità con una crescita del +23.6% rispetto ai dati raccolti nello stesso periodo dello scorso anno. Come abbiamo visto nel nostro articolo d’approfondimento, inoltre, Alfa Romeo registra una leggera crescita in Europa.

A novembre, infatti, le vendite del marchio raggiungono quota 4.065 unità con una crescita percentuale del +2.3%. Per la casa italiana, inoltre, il parziale annuo continua ad essere molto negativo. Alfa ha venduto 49 mila unità in Europa nel corso del 2019 registrando un calo del 36.9% rispetto ai dati raccolti lo scorso anno.

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Jeep Cherokee: nuove varianti e funzionalità in arrivo per il SUV

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Nuovo Jeep Grand Cherokeee foto spia LA

Il recente contratto stipulato fra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e United Auto Workers (UAW) ha rivelato diverse novità in arrivo nei prossimi anni. La maggior parte dei nuovi veicoli attesi sono di Jeep poiché la casa automobilistica americana prevede di portare sul mercato le nuove Grand Cherokee, Wagoneer e Grand Wagoneer.

Molti però si sono chiesti cosa succederà allo stabilimento di Belvidere, nell’Illinois. Con un solo veicolo attualmente presente sulla linea di produzione, il Belvidere Assembly Plant è uno degli impianti meno utilizzati da FCA.

Jeep Cherokee
Jeep Cherokee, attese novità per il famoso SUV di medie dimensioni

Jeep Cherokee: il contratto stipulato tra UAW e FCA rivela delle novità interessanti

Recentemente, la fabbrica di Belvidere ha ricevuto la produzione della Jeep Cherokee KL durante la riconfigurazione della linea Cherokee presso l’impianto di Toledo per la Wrangler JL. Mentre il Belvidere Assembly Plant costruisce la Cherokee KL per la maggior parte dei mercati di tutto il mondo, il sito di Changsha (in Cina) si occupa di costruire la versione destinata al mercato cinese.

L’anno scorso il gruppo automobilistico italo-americano ha annunciato che avrebbe licenziato 1371 dipendenti dei suoi oltre 5400 a causa del calo delle vendite globali del modello. Tuttavia, la Jeep Cherokee riesce ancora a portarsi a casa dei buoni risultati di vendita negli Stati Uniti e in Canada.

Il nuovo contratto stipulato con UAW mostra che FCA investirà 55 milioni di dollari proprio nello stabilimento di Belvidere per nuovi modelli/funzionalità per l’attuale Jeep Cherokee KL.

Nuova Jeep Cherokee Mopar accessori

La Jeep Cherokee sarà uno dei primi modelli della gamma Deserthawk

Il contratto prevede, inoltre, che la produzione del SUV di medie dimensioni continuerà e che il veicolo riceverà delle nuove feature in occasione della prossima generazione, prevista al debutto per il 2020.

Sappiamo che la Cherokee sarà uno dei primi veicoli appartenenti alla nuova gamma di modelli Deserthawk che ha l’obiettivo di espandere le proposte off-road del marchio automobilistico americano. Il primo accenno è stato fatto ai media durante il Capital Markets Day dello scorso anno tenutosi in Italia.

Un’altra indiscrezione che circola da tempo su Internet è che il sito di Belvidere riceverà un altro veicolo basato sulla piattaforma KL che potrebbe essere un nuovo crossover di Chrysler a tre file basato sul Jeep Grand Commander KL.

Un veicolo del genere sarebbe fondamentale per dare una scossa a Chrysler la cui gamma sarà presto composta solo da tre minivan in quanto la berlina 300 potrebbe presto uscire di produzione. Mentre Fiat Chrysler Automobiles promette nuovi modelli e funzionalità per la piattaforma KL, nel contratto non è riportata alcuna informazione in merito all’aggiunta di nuovi dipendenti nella fabbrica.

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Dodge Journey: la nuova generazione userà la trasmissione Ultradrive

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Dodge Journey 2020

Dopo ben 32 anni, il cambio automatico a quattro velocità Ultradrive verrà adottato ancora il prossimo anno, secondo quanto affermato da Automotive News. L’ultimo veicolo ad usare la trasmissione sarà il Dodge Journey, dopo che è stato impiegato in diversi veicoli dal 1989 fra cui Chrysler Town & Country, Chrysler LeBaron, Chrysler New Yorker, Dodge Caravan e Grand Caravan, Dodge Daytona IROC, Dodge Dynasty, Plymouth Voyager e Grand Voyager.

Bisogna specificare, però, che il cambio a quattro velocità sta pian piano morendo visto che le normative sulle emissioni richiedono delle trasmissioni sempre più efficienti e con più rapporti a disposizione.

Dodge Journey 2020
Dodge Journey, il cambio Altradrive non verrà più usato sul SUV

Dodge Journey: nuovi dettagli emersi nel contratto stipulato tra FCA e UAW

Se i recenti rumor risultassero corretti, la casa automobilistica americana starebbe lavorando sulla nuova generazione del Dodge Journey che utilizzerà un cambio più moderno e sarà costruita sulla piattaforma Giorgio impiegata per le Alfa Romeo Stelvio e Giulia.

Le informazioni sull’utilizzo della trasmissione a quattro velocità Ultradrive provengono da un recente accordo fatto tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e United Auto Workers (UAW). Questo conferma che lo stabilimento di Kokomo costruirà l’ultima delle trasmissioni per il 2020.

Dodge Journey 2020

Il Dodge Journey 2019 attuale, che parte da 23.245 dollari, propone di serie un cambio a quattro velocità Altradrive. Sfortunatamente, però, sia il veicolo che la trasmissione sono obsoleti. Inoltre, vi ricordiamo che la generazione corrente del SUV è in circolazione dal 2008 con un solo restyling ottenuto nel 2011, oltre ad essere disponibile solo nelle versioni SE Value e Crossroad.

Nonostante i suoi anni e la semplicità, il SUV riesce comunque a portarsi a casa dei buoni risultati di vendita. Basti pensare che il marchio di FCA è riuscito a vendere 94.000 Dodge Journey negli Stati Uniti solo lo scorso anno che sono più degli esemplari di Challenger venduti sempre nel mercato statunitense nel 2018.

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